Alla ricerca del parcheggio pubblico perduto, due ragionevoli proposte

9 Settembre 2024

Che fine ha fatto il parcheggio di via Gramsci?
Se ne sono perse completamente le tracce. Da annovera quasi nel capitolo dei misteri, antichi, anche se i più interessanti non sono quelli più semplici. E poi, davvero non interessa più a nessuno la possibilità di riqualificare l’area dell’ex distributore Esso in via Lucana, non lontano dalla chiesa di San Rocco, luogo abbandonato da anni e praticamente in perpendicolo sul parcheggio chissà perché sempre chiuso di via Casalnuovo?

Intanto, oggi, gli unici parcheggi gratis è possibile trovarli solo davanti ai grandi centri commerciali, oppure in estrema periferia. Per quanto, anche quelli a pagamento, bisogna ammetterlo, ormai scarseggiano. E pensare che il Piano regolatore generale di Piccinato del 1975 ne prevedeva ben 28.286. Nel frattempo sono scesi a circa 12 mila, meno della metà, complice il pervicace vizio di una espansione urbana troppo spesso imposta da ragioni poco nobili e senza qualità.

Miopie, tradimenti che hanno favorito l’azzeramento di oltre un milione e mezzo di metri quadrati di verde, parcheggi e servizi collettivi. Di più, a valle del nuovo Regolamento urbanistico del 2021 – però c’è chi non ha votato a favore – la quantità dei parcheggi per abitante è precipitata a 2,5 metri quadrati, per un totale di 236,921 metri quadrati. Quantità nettamente inferiore ai parametri del decreto ministeriale 144 del 1968, che ne prevedeva 15 di metri quadrati per abitante.

Pochi dati che rendono ancora più incomprensibile una smemoratezza, chiamiamola così, al limite dell’autolesionismo. Insomma, come mai non sono mai stati avviati i lavori previsti nel lontano 1990 in via Gramsci? Sono trascorsi 34 anni dall’approvazione del progetto di partenza modificato e nuovamente approvato in Consiglio comunale nel 2011, la bellezza di tredici anni fa. Ma siamo sicuri che non è nelle possibilità di questa Amministrazione maturare con urgenza le procedure per l’attuazione di un parcheggio di prossimità, a due passi da Piazza Vittorio Veneto, secondo gli obiettivi individuati dal Piano urbano della mobilità sostenibile?

Seconda proposta
Tra un mare di cambi di destinazioni d’uso, questa volta una decisione opportuna, coraggiosa potrebbe giustificare l’adozione di strumenti non piegati alla più becera speculazione edilizia e votati invece dichiaratamente alla pubblica utilità, magari declinata a favore di quella qualità della vita che gli indirizzi urbanistici dovrebbero anteporre ad ogni azione del governo del territorio. Non è forse arrivato il momento di avviare un percorso virtuoso riguardante l’ex stazione di carburanti Esso di via Lucana?

Non avrebbe forse senso compiuto un parcheggio multipiano all’ingresso della zona sud della città e, in particolare, la sua funzione di accesso alternativo ai rioni Sassi, in quanto opera utile soprattutto per i residenti e gli operatori economici che gravitano sulla ztl di via Casalnuovo e via Lucana?

Sulla modalità di gestione può tranquillamente farsi avanti il privato ma, in fondo, non sono proposte nuovissime, anzi, se ne è parlato in più occasioni anche in questi ultimi quattro anni che avrebbero dovuto segnare il momento di un cambiamento di rotta che, però, non c’è stato. La storia difficilmente si ripete, il naturale auspicio è che i prossimi appuntamenti non somiglino ai precedenti e soprattutto a quello giunto ormai al termine, un viaggio in cui è stato smarrito uno dei bagagli che conta più di altri, quello del cuore.

Pasquale Doria
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