Scuola e Università

Sappiamo tutti quanto sia importante il ruolo della scuola.

Senza capitale sociale e della conoscenza anche i territori più ricchi sono destinati a rimanere ai margini dei processi di emancipazione della persona.
Ragione per cui gli investimenti in capitale umano devono essere centrali nella nostra comunità.
E centrale deve rimanere il ruolo della scuola nella formazione delle nuove generazioni per la fondamentale ragione che rappresentano il presente della nostra comunità ed il futuro della nostra società.

Altrettanto importante è il dialogo costruttivo tra scuola e Comune, una collaborazione attiva così da assicurare a tutti e a ciascuno la migliore offerta formativa possibile, curriculare ed extra-curriculare, quella più rispondente alle effettive inclinazioni di ognuno, ma senza mai dimenticare le esigenze dei ragazzi più deboli e svantaggiati sul piano socio-economico-culturale. Una collaborazione che sappia coinvolgere anche i genitori, nei momenti di scelta.

La collaborazione dell’Amministrazione comunale con le scuole, le associazioni dei genitori, e le associazioni sportive sono strade maestre non meno di quelle già citate per quanto riguarda la possibilità di incrementare le attività extrascolastiche negli spazi interni ed esterni alle scuole. Tutto questo obbedisce al portato Costituzionale che garantisce il diritto allo studio. Un diritto che si assicura con la risoluzione di tutti i problemi infrastrutturali degli edifici scolastici attraverso il reperimento di fondi straordinari. A questo proposito bisognerà approfondire gli effetti della delibera sul Parco Intergenerazionale.

Si afferma che al posto della scuola media Torraca verrà costruito un edificio ad uso esclusivo del comune o di enti pubblici.
Si afferma che tale edificio chiuderebbe la quinta di via Aldo Moro, in modo che il parco sia circoscritto. La domanda sorge spontanea: perché non può essere la struttura della scuola Torraca, riqualificata e ristrutturata a svolgere tale ruolo?
Non è forse più confacente la presenza della scuola in un parco cosiddetto Intergenerazionale, parco che potrebbe essere utilizzato anche per attività didattiche, vedendo la presenza dei ragazzi nel parco?

Università come volano di sviluppo

La presenza dell’Università ha un forte impatto sulla crescita culturale della comunità materana e per questo bisogna rivedere completamente i rapporti tra pubblica amministrazione e Università degli studi di Basilicata (Unibas).

E’ in piedi, inutilmente e da anni, un muro che non consente la maturazione di momenti osmotici e vicendevolmente proficui tra le due realtà. Si registrano sporadici contatti con singoli docenti, ma il dialogo occasionale è la prova, la conferma più evidente di una mancata intesa istituzionale.

In altre città funziona già da decenni un’area di programmazione. Agisce all’interno delle amministrazioni comunali in cui il lavoro di ricerca svolto nelle Università è messo a disposizione del Comune. Ma, il più delle volte, è l’ente locale a richiedere soluzione su problemi complessi e indicazioni su specifici saperi a favore del territorio. Il sistema dei vasi comunicanti funziona vantaggiosamente per la ragione che il lavoro dell’Università, mettendo a disposizione i suoi studi, non intacca il mondo delle professioni e delle imprese. Al contrario, diventa moltiplicatore e volano per i privati dal momento che spetta comunque al Comune mettere a concorso i piani di programmazione generale delineati nel mondo accademico.

Un esempio di attualità: l’Università ha già definito gli interventi di rigenerazione urbana al quartiere Lanera. Tutto questo lavoro è stato svolto senza spese a carico delle casse comunali, cui spetta invece indire i bandi e mettere in moto un volano di nuove opportunità di lavoro per la città.

Università e alloggi

L’Università è quindi un momento alto della cultura cittadina che bisogna scongelare al più presto, così da trasformarla in concreta occasione di crescita collettiva e soprattutto opportunità di lavoro.

In questo senso, un ufficio comunale che si occupi dei rapporti con l’Università potrebbe considerare anche la possibilità di definire un’anagrafe dei luoghi in cui dare alloggio agli studenti in attesa del completamento dello studentato sulla collina di Lanera (previsto tra circa tre anni). Realtà che non potrà accogliere tutti e che, invece, in un’ottica di incremento delle immatricolazione si potrebbe incentivare chiamando in causa direttamente i privati, i proprietari di alloggi in affitto, abbattendo a loro favore alcune tasse tra le quali l’IMU.
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