Sviluppo economico

Matera Civica si impegna innanzitutto nel favorire un salto culturale dei cittadini e delle imprese affinchè si possano adottare comportamenti in linea con la presa di coscienza che senza sostenibilità non c’è futuro.

E’ necessario agire con un’ottica di lunghissimo periodo, sapendo che il seme gettato oggi germoglierà tra trent’anni o forse più, pensando alle generazioni che verranno, che non votano semplicemente perché ancora non ci sono. Ciò vale anche per le imprese perché senza sostenibilità si ridurranno gli spazi di mercato.

La sfida della sostenibilità

La principale sfida attuale della crescita economica è la sostenibilità e cioè la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
Matera Civica promuoverà uno sviluppo economico più sostenibile e giusto, intendendo la sostenibilità almeno in ordine alle seguenti quattro dimensioni:
  1. Sostenibilità economica: tenere sotto controllo alcune importanti variabili economiche (il bilancio pubblico, l’inflazione, la disoccupazione, i conti con l’estero, il debito privato, ecc.);
  2. Sostenibilità ambientale ed ecologica: contrastare l’allarmante degrado ambientale (qualità dell’aria, cura idrogeologica del territorio, prevenzione antisismica, efficienza energetica, ecc.);
  3. Sostenibilità sociale: ridurre il disagio sociale indotto dalla disuguaglianza che è stata accentuata dalla intensa globalizzazione e dal veloce intensificarsi di nuove tecnologie;
  4. Sostenibilità umana: sostenibilità demografica (le società avanzate sono alla ricerca di un equilibrio intergenerazionale che ancora non hanno raggiunto), sostenibilità generazionale (le ultime generazioni entrano nella vita adulta tra mille difficoltà in uno scenario di disoccupazione giovanile molto sostenuto), sostenibilità formativa (senza investimenti nella formazione delle persone non può esserci sviluppo).

Un nuovo Rinascimento per l’economia di Matera

La nostra economia subisce ancora gli effetti della crisi del 2008, oggi drammaticamente aggravati dall’attuale crisi Covid19. Già la crisi del 2008 aveva messo in crisi un modello economico e sociale fondato sulla illusoria convinzione che fosse possibile sostituire a qualsiasi cornice di riferimento condivisa, l’idea di benessere (peraltro solo materiale), quale unico obiettivo davvero perseguibile. Ciò di cui avvertiamo il bisogno è una nuova condizione in cui ritrovare la nostra capacità di esprimerci come persone libere e di riconoscerci come comunità inclusive.

L’economia di Matera può aspirare ad un nuovo Rinascimento con l’impegno di tutti: le imprese responsabili, i lavoratori, i giovani (che devono prepararsi con coscienza), le famiglie che potranno beneficiare di maggiori livelli occupazionali, le istituzioni deputate al perseguimento del bene comune.

Le imprese del futuro (caratterizzate da alta intensità di investimenti, alta produttività, alto valore aggiunto) hanno bisogno di essere eccellenti in ogni funzione per competere sul mercato globale. La concorrenza verso l’alto impegna tutti nella riscoperta dei segreti dei nostri successi e di rilanciarli con nuovi significati. I processi di digitalizzazione ed il progressivo affermarsi dei mercati di nicchia possono favorire la nostra economia nella produzione e vendita dei beni e servizi di Matera che hanno il sapore dell’unicità, in un mondo dove i principali fattori della produzione sono diventati, assieme al capitale ed al lavoro, l’informazione e la comunicazione e dove gli asset immateriali contano più di quelli materiali.

Vi è un’intima e virtuosa connessione tra sviluppo economico, imprese e territorio, lo sviluppo economico può essere favorito dai livelli territoriali delle infrastrutture e della mobilità, della sanità, dei servizi avanzati, dell’ambiente, della cultura, della qualità urbana, quel magico intreccio di concretezza e fantasia che il mondo ci invidia per quanto l’abbiamo naturale e che hanno fatto di Matera la Capitale dell’armonia e della bellezza. Una bellezza che ritroviamo nelle forme, nei tratti e nei modi che il mondo ci riconosce perché nei secoli abbiamo saputo incorporarla in manufatti che si distinguono a colpo d’occhio.

Linee di Azione

1. Il confronto e l’ascolto

L’Amministrazione comunale di Matera deve difendere i posti di lavoro esistenti e creare le condizioni che attraggano imprese ed investimenti a favore di nuove attività.

Si confronterà periodicamente con il governo, la regione, la provincia, la camera di commercio, consorzio per lo sviluppo industriale, sviluppo basilicata, apt e tutti gli altri enti pubblici preposti alle politiche di sviluppo, con tutte le categorie produttive, gli operatori e i singoli imprenditori e i rappresentanti dei lavoratori e le categorie artigianali, commerciali, agricole e professionali. Il confronto costante è indispensabile per raccogliere istanze, lamentele, segnalazioni e suggerimenti.

Tutto questo potrà portare soluzioni anche nei confronti di eventuali situazioni di degrado e di micro criminalità.

2. La promozione e il sostegno alle imprese

Le politiche pubbliche a sostegno delle attività produttive devono tenere conto della necessità di incrociare efficacemente aspetti diversi ma tutti rilevanti per la qualità delle imprese e dello sviluppo.

Occorre infatti mettere in campo azioni specifiche da un lato per sostegno alle micro, piccole e medie imprese materane, industriali, commerciali, artigianali e di servizi, dall’altro per la legalità e la sicurezza degli scambi, la lotta alla contraffazione, il consolidamento delle nuove forme della commercializzazione, la valorizzazione del patrimonio - insieme economico e culturale - delle attività storiche nella città.

Occorre sviluppare la capacità di dare vita a forme e modalità innovative di impresa, sperimentando incroci, scambi e convergenza tra attività economiche o di settori di attività determinando così anche una parte dello stile di vita urbano che ci contraddistingue, fino a diventare un fattore di attrattività. Crescente rilievo assumono forme specifiche ed anche di nuovo tipo per la rappresentanza dei diritti dei cittadini in materia di consumi (contenuti, modalità, educazione, affermazione ed evoluzione di stili di vita) e di fruizione dei servizi. Questo è alla base delle relazioni con le associazioni di difesa e tutela dei consumatori ed anche dell’insieme di relazioni con un mondo associativo più ampio sui temi del consumo e delle forme articolate e diffuse di commercio e di rapporto diretto con la produzione.

Nell’ambito delle politiche di attrazione di investimenti da parte delle imprese private è molto importante sollecitare l’attuazione rapida della zona economica speciale Taranto - Matera.

3. La città della bellezza, dell’innovazione e dell’internazionalizzazione

Nella consapevolezza dello stretto legame tra politiche di sviluppo e politiche del lavoro è necessario orientare lo sviluppo economico delle città, agendo sui processi, sugli strumenti e sui luoghi per la valorizzazione della innovazione e della internazionalizzazione nel mondo delle imprese e delle start up, coinvolgendo gli attori economici e sociali.

Supportare nuovi processi quali Smart City, la Sharing Economy e Manifattura 4.0; rafforzare progetti in partnership pubblico/privata e le relazioni con le associazioni di rappresentanza degli interessi, l’Università e la Camera di Commercio.

Promuovere la collaborazione con agenzie e network specializzati nei processi di internazionalizzazione delle imprese e delle start up. Favorire lo sviluppo delle capacità progettuali delle imprese di design (anche attraverso una vera scuola di design), ad iniziare dalle imprese del distretto del mobile imbottito, che hanno superato una severa crisi, perché il consumatore attribuisce al prodotto un valore che va al di là della bellezza estetica e delle funzionalità, dal momento che è interessato anche al suo significato emozionale e simbolico che ne definisce la bellezza dei valori. Se le funzionalità hanno lo scopo di soddisfare i bisogni operativi del cliente, il significato del prodotto stimola i bisogni affettivi e socio-culturali.

A sostegno della promozione di tutto il territorio regionale sarebbe interessante quanto meno avviare uno studio di fattibilità per la creazione a Matera di uno spazio per la realizzazione di fiere locali, nazionali ed internazionali. Matera Civica intende riconoscere e incentivare, in condizioni di sicurezza, il co-working, quale modalità di lavoro che presuppone la condivisione di un uno spazio-ambiente e lo smart-working.

4. L’artigianato progressivo

La varietà e la personalizzazione sono carte vincenti del made in Italy nel mondo. Molte imprese nel per produrre valore trovano interesse a proporsi quali “artigiani contemporanei”. D’altra parte, a differenza con altre economie, la competitività della produzione made in Italy ha beneficiato del confronto e dell’ibridazione tra saper fare della tradizione e innovazione tecnologica.

Molte imprese prosperano sui mercati globali quando esprimono i valori di una italianità che riflette il punto di forza di una tradizione artigiana portata al contemporaneo. Matera esprime una tradizione di artigianato in differenti ambiti che possono essere sviluppati affrontando opportunamente la sfida della formazione del capitale umano, della internazionalizzazione e del confronto con le tecnologie 4.0. E’ altresì opportuno favorire dei link più frequenti tra le capacità di lavoro artigianali ed il mondo delle imprese industriali per poter sviluppare le opportune reciproche sinergie.

E’ necessario sostenere e promuovere i nuovi modi di raccontare e narrare l’originalità della manifattura artigianale di Matera (in Italia non mancano le esperienze di sistema di successo di un nuovo modo di comunicare). E’ importante una comunicazione al passo con i tempi anche per porre i giovani e le rispettive famiglie nella condizione di poter valutare le opportunità offerte dai percorsi professionali che valorizzano impegno e talento.

Per l’evoluzione del sistema delle imprese di Matera è di decisiva importanza valorizzare anche tutta la filiera dei servizi professionali avanzati sul territorio. Per superare la crisi le imprese italiane sono obbligate a potenziare la capacità di presidio delle nicchie di mercato nel mondo attraverso la varietà e la personalizzazione che sono alla base di un artigianato al passo con i tempi.

Matera Civica intende agevolare e incrementare gli esercizi di vicinato perchè i negozi rappresentano un presidio del territorio e sono un deterrente importantissimo contro il degrado e la micro criminalità.

5. L’economia circolare

L’Unione europea e la cultura ambientale spingeranno ancora nei prossimi anni sull’espansione dell’economia circolare, guidati da un obiettivo generale di “discarica zero”. L’economia circolare riguarda la non uscita di risorse utili dal circuito della materialità economica, collocandosi nell’ambito dell’efficienza d’uso delle risorse. L’Ocse definisce tre livelli di economia circolare:
  • chiusura del circuito d’uso delle risorse materiali attraverso l’aumento del riciclo e/o del recupero energetico di materiali e del riuso dei prodotti;
  • rallentamento del circuito d’uso delle risorse materiali che comprende anche l’aumento del riuso/riparazione ed una più lunga vita d’uso dei prodotti con una corrispondente riduzione della “obsolescenza economica accelerata”;
  • un restringimento dei circuiti d’uso delle risorse attraverso una maggiore efficienza d’uso dei materiali, un uso più intensivo degli asset/beni capitali e dei prodotti, e un diverso comportamento di consumo.
Nei prossimi anni, in Europa, circa 1,2 miliardi di tonnellate/anno di rifiuti collocati in discarica sono destinati ad essere ri-circolati al sistema produttivo come materiali utilizzabili.

Gli impatti economici (valore aggiunto e occupazione) possono essere positivi soprattutto per business circolari innovativi a livello di impresa, in particolare se basati su traiettorie tecnologiche evolutive e aperte (ad es. chimica verde) o su innovazioni di sistema locale a catena corta che sfruttano economia di scala o complementarietà tra settori.
L’Italia ha già, in diverse catene del valore industriali, un elevato grado di circolarità. I distretti industriali possono beneficiare di molti vantaggi dalla generazione di economie circolari locali. Peraltro, il paradigma dell’economia circolare materiale si sta estendendo anche agli asset immateriali perché molti asset conoscitivi immateriali rischiano di andare perduti nei sistemi produttivi italiani.

Nell’ambito dell’economia circolare acquisisce una notevole importanza il settore edile che resta uno dei tradizionali pilastri dell’economia della città, un comparto che versa da tempo in una crisi strutturale che l’emergenza covid ha ulteriormente aggravato. Matera Civica ritiene che la ripresa del settore edile sia da ricercare nella rigenerazione urbana, sia per contenere il consumo di suolo, sia per riqualificare il patrimonio edilizio costruito. Ma non basta.

Le politiche e i programmi di rigenerazione urbana non coinvolgono soltanto gli attori dell’edilizia, ma necessitano di progetti sociali complessi e di lunga durata, che devono essere pensati per sostenere innanzitutto le fasce più deboli della popolazione, con interventi puntuali all’interno di piani più ampi. Non esiste rigenerazione senza adeguamento delle infrastrutture e delle attrezzature pubbliche, e successivamente senza interventi in grado di migliorare le condizioni di vita, anche lavorativa, dei cittadini.

Nella rigenerazione urbana occorre anche includere il riutilizzo dei tanti stabilimenti industriali di Matera che sono ancora vuoti ed abbandonati in seguito alla crisi del 2008 costruendo dei piani di valorizzazione immobiliare accompagnati da strumenti finanziari evoluti sia di natura pubblica che privata.

6. Imprese e valore culturale

E’ necessario rafforzare gli strumenti normativi e fiscali (art bonus, erogazioni liberali, sponsorizzazioni culturali, società benefit) perché le imprese possano investire e sviluppare il valore culturale. La cultura, intesa nei più ampi e diversificati significati di identità, storia, espressioni artistiche, atmosfera creativa, civicità, in una società liquida e globalizzata può essere per le imprese e per l’economia una leva insostituibile di crescita e sviluppo sostenibile.

La cultura rappresenta un forte collante sociale, un archivio permanente per la memoria collettiva e uno straordinario strumento di comunicazione e di reputazione e di nuove economie, espressione riconosciuta di un tessuto imprenditoriale territorialmente fortemente identitario. Le imprese, anche attraverso i rispettivi bilanci, hanno interesse a raccontare le performance aziendali non solo in termini patrimoniali, economici e finanziari, ma anche nelle loro componenti intangibili e immateriali in termini di funzione identitaria e memoria storica, contributo al dibattito culturale, mediazione creativa, esternalità positive, connettività, capitale culturale, valore sociale, autenticità.

Le imprese hanno sempre più bisogno di cultura (non solo per comunicare ma anche per formare e creare valore) per poter essere competitive in un mercato che richiede personalizzazione e differenziazione. In questi processi è di fondamentale importanza la territorialità e la vicinanza della comunità perché la cultura, oltre che come leva competitiva, possa agire anche come fattore di cambiamento, delle persone che lavorano nell’impresa, e del territorio.

La via italiana nel rapporto tra imprese e mondo della cultura, per essere ambasciatori del made in Italy all’estero, può basarsi sulla valorizzazione delle tipicità, cioè nella perfetta fusione tra arte, paesaggio, piccole e medie imprese, dentro un mosaico fatto di identità, creatività, storia, saper fare.

7. Una nuova politica turistica

Il turismo culturale ed il turismo urbano hanno importanti ricadute economiche e sociali. Attualmente il turismo culturale rappresenta il 40% di tutto il turismo europeo. Il legame funzionale tra politiche di coesione economico-sociale, cultura e turismo è ormai parte integrante delle politiche pubbliche.

La cultura è pertanto un fattore determinante e propulsivo per la crescita socioeconomica di un territorio, aumentandone la forza di attrazione. La grande sfida delle destinazioni turistiche consiste nel gestire la complessità che caratterizza il turismo culturale. Dal lato dell’offerta diventa rilevante il concetto di differenziazione del prodotto e della sua presentazione. Una forma consolidata di turismo culturale è il turismo del paesaggio culturale o del territorio che può essere articolato in diverse forme di fruizione: itinerari dei centri storici, itinerari delle dimore storiche, turismo enogastronomico, turismo fluviale, cicloturismo, equiturismo, ecc. L’Italia detiene il maggior numero di siti Unesco.

Il turismo culturale non può essere valutato tuttavia solo in termini di fatturato, numero di presenze ed occupazione prodotta. Soprattutto nelle città d’arte più piccole come Matera, deve tener conto della sostenibilità urbana che può essere compresa solo con una lettura più ampia della natura e dell’offerta turistica e della cosiddetta capacità di carico. Un esempio di cattiva allocazione del patrimonio culturale si verifica quando la gestione è basata solo sul business delle visite turistiche e perde il controllo dei costi indiretti che la pressione turistica può generare (inquinamento, qualità della vita dei residenti, usura e integrità dei beni culturali, ecc.). Alcune azioni che si potrebbero valutare, oltre ad una urgente campagna di comunicazione internazionale per rilanciare l’immagine della città di Matera post lockdown, sono:
  1. interventi infrastrutturali: ad esempio attorno al centro storico creare dei terminali per intercettare i flussi dei visitatori prima che si mescolino con i flussi dei pendolari e arrivino nel centro storico per consentire (separando il flusso dei visitatori in entrata ed in uscita dai flussi dei pendolari) alla società di trasporti locale di evitare la congestione, ridurre i costi di capacità sui mezzi di trasporto pubblico e diversificare i punti di accesso; creazione di park & ride nell’ambito di un opportuno piano della mobilità urbana.
  2. interventi gestionali basati su prenotazione e su incentivi: dovrebbe essere creato un sistema di prenotazione per visitare Matera. La prenotazione potrebbe essere anche non obbligatoria, ma resa conveniente rendendo la città meno accessibile e più costosa per coloro che non dovessero prenotare. Per chi prenota potrebbero essere riconosciuti ulteriori vantaggi: corsie veloci, pacchetti di sconti per i mezzi pubblici, per i musei ma anche in strutture private come hotel, ristoranti e negozi.
  3. soluzioni intelligenti di gestione dei flussi di visitatori: soprattutto per le giornate di maggiore afflusso di visitatori ci sono tecnologie (lettura delle immagini fornite da telecamere in combinazione con i risultati dell’analisi dei dati rilasciati dagli utenti che agganciano le celle telefoniche) che possono servire ad alimentare una sala di controllo centrale per fornire in tempo reale suggerimenti di modalità di trasporto alternative, terminal e percorsi più liberi, contribuendo così ad anticipare i problemi di congestione, prevenendoli.
  4. itinerari alternativi attraenti e realistici: promuovere itinerari alternativi sostenibili al di fuori dei soliti percorsi che possano condurre alla scoperta di scorci inusuali della città e del territorio circostante, promuovendo un turismo slow e sostenibile, attento e compatibile con la vita quotidiana dei residenti.
  5. attenzione alle nuove forme di offerta turistica legate all’economia circolare (circular) e della condivisione (sharing).
  6. politiche fiscali: la tassa sui pernottamenti deve essere riconsiderata in quanto incentiva l’escursionismo e penalizza il turismo residenziale. Può essere più utile una tassa su tutti i movimenti da e verso il centro storico. Va ben regolato il turismo croceristico che possiede le stesse caratteristiche del falso escursionismo.
Il turismo culturale è in grado di coniugare i valori intrinseci del patrimonio storico e culturale con la creazione di reddito e occupazione. E’ necessario adottare politiche in netta discontinuità con il passato e in grado di tener conto degli impatti, tra i quali i costi indiretti per la collettività, generati dai diversi comparti turistici. L’utilizzo sempre più frequente da parte dei turisti di smartphone, tablet e social media deve essere compreso ed utilizzato per sperimentare politiche turistiche innovative per fornire servizi e suggerimenti in tempo reale.

8. Le aree rurali ed interne

La città di Matera è anche il proprio circondario e nella sua funzione di capoluogo è un elemento di attrazione ed una miccia per la crescita dei paesi della provincia. Vi è una riemersione della frattura città-campagna. I cittadini delle aree rurali avvertono disattenzione e distanza nell’azione delle classi dirigenti e maturano sentimenti di sfiducia nelle istituzioni, di intolleranza, una domanda di poteri forti.

La sottoutilizzazione del potenziale di sviluppo è forte e le disuguaglianze sono sistematiche, soprattutto nell’accesso e nella qualità dei servizi fondamentali. Ciò genera abbandono dei territori rurali e risentimento crescente verso le elite urbane. Al tempo stesso, queste aree, grazie alla diversità naturale e culturale presentano un vantaggio in ordine al paradigma dello sviluppo sostenibile ed un fenomeno di rientro dei giovani in questi territori.

Esistono cause ben precise in ordine alle suddette tendenze delle aree interne. Un approccio alle riforme istituzionali rigido e cieco rispetto alle specificità dei luoghi, politiche di sviluppo pubbliche che passivamente assecondano la localizzazione delle imprese nei grandi centri urbani, politiche pubbliche compensative compassionevoli che erogando sussidi locali hanno avuto l’effetto perverso di promuovere l’avversione delle elite locali all’innovazione ed alla concorrenza, penalizzando gli innovatori a vantaggio di classi dirigenti che sfruttano rendite di posizione, aggravando e radicando le disuguaglianze. E’ necessario per intervenire efficacemente avviare un processo incisivo di conoscenza che sostenga le innovazioni necessarie. Al fine di avviare tale processo di conoscenza gestito dal soggetto pubblico è necessario:
  • promuovere uno spazio permanente in cui gli attori locali dibattano in modo aperto e franco dei bisogni e delle soluzioni;
  • affidare a pubblici funzionari la responsabilità di guidare il processo per contrastare eventuali tentativi di comprimere il pubblico dibattito;
  • aprire lo spazio pubblico a centri di competenza esterni e globali, che apportino conoscenze di frontiera e rompano le barriere all’entrata per forze innovatrici esterne;
  • creare una rete tra tutti i luoghi dove si attua la politica basata sui luoghi, al fine di far circolare esperienze e informazioni, creare concorrenza e aumentare la responsabilità pubblica.
Nelle aree rurali del materano è indispensabile anche favorire l’innovazione in agricoltura introducendo nuove culture per soddisfare le nuove tendenze in materia di dieta (aumenta la componente vegetale ed in particolare quella bio, rispetto a quella animale), soluzioni per affrontare il cambiamento climatico e le nuove tecnologie che devono diventare alla portata di tutti.
Compito della politica deve essere quello di ricostruire la fiducia, ridare voce a questi territori, riconoscerli nella loro diversità e assicurare ai cittadini delle aree interne le stesse opportunità che hanno coloro che vivono altrove.

9. Gli investimenti pubblici e lo sviluppo delle imprese

Il protrarsi di situazioni di crisi nel mondo occidentale ed in Italia e l’attuale emergenza sanitaria unitamente alla crisi dei modelli di sviluppo tradizionali che hanno concorso ad aumentare le disuguaglianze sociali ed il disorientamento dei cittadini stanno determinando un orientamento del governo italiano ad intervenire con maggiori risorse direttamente nell’economia con crescenti investimenti pubblici. Pertanto, il tema degli investimenti pubblici, nell’attuale fase, acquista una particolare importanza rispetto ai trend di sviluppo, soprattutto nel Mezzogiorno che resta carente di molte infrastrutture che ne impediscono o quanto meno ne rallentano le prospettive di crescita.

Il programma triennale 2020-2022 delle opere pubbliche del Comune di Matera prevede investimenti per quasi 102 milioni di euro. Posta la verifica attenta dell’efficacia del programma delle opere da realizzare nel prossimo triennio e della rispondenza ad una strategia chiara ed unitaria dello sviluppo della città è auspicabile che nei limiti delle normative di equilibrio di bilancio si possano con più coraggio, al fine di aumentare le risorse pubbliche per gli investimenti, valutare strumenti di finanziamento quali prestiti obbligazionari, garanzie per gli investimenti che possono realizzare gli enti partecipati, project financing, ulteriori risorse provenienti da altre entrate.

Infine, una classe dirigente locale autorevole potrebbe giocare un ruolo di primo piano nell’intercettare le risorse europee che saranno erogate dal prossimo anno dall’Unione Europea all’Italia in attuazione del cosiddetto Recovery Fund esprimendo una progettualità convincente sia per il governo nazionale che per la commissione europea.

10. L’economia locale al tempo del covid

La crisi sanitaria mondiale pone a forte rischio la sopravvivenza di molte imprese. Il Comune di Matera non può non sviluppare una sensibilità rispetto a quanto sta accadendo prevedendo dei tavoli di confronto permanente con le organizzazioni delle imprese e del lavoro al fine di definire ogni misura di sostegno utile (non solo finanziaria) aggiuntiva rispetto alle misure già messe in campo dal governo nazionale e dal governo regionale.

E’ opportuno sollecitare ulteriori risorse finanziarie per la zona franca urbana di Matera e che l’agevolazione non sia considerata in regime "de minimis" a fronte dell’emergenza sanitaria covid.

Il treno della Storia che anche a Matera passa davanti ai nostri occhi

Il mondo economico è alla ricerca di nuovi modelli di crescita che possano assicurare nei paesi capitalisti un nuovo scambio sociale definendo un punto di equilibrio tra interessi sociali, economici e politici. Dopo la crisi del 2008 si tratta di riscoprire l’essere umano in relazione con gli altri, con l’ambiente, con il contesto, producendo un valore che unitamente alla dimensione economica riguardi anche la vita democratica ed il benessere dei cittadini.

Si tratta di "rilegare" economia e società come presupposto per tenere insieme prosperità e democrazia nell’ambito di una nuova antropologia in grado di pensare l’”io” non più solo come un consumatore ma anche come un contributore che dentro una rete di relazioni partecipa a produrre un valore contestuale che è qualità personale, relazionale e collettiva.

Matera può essere il luogo ideale dove aprire il cantiere di questo nuovo paradigma, recuperando e rilanciando gli elementi della nostra storia che per tradizione politica, culturale e sociale sono aspetti unici della nostra città e che possono essere utilissimi per il futuro che abbiamo davanti. I materani hanno la capacità di tenere assieme ciò che altrove è separato: il bello con la funzione, la mano con la testa, il singolo con la comunità, il particolare con l’universale.

I principi di sostenibilità e di contribuzione sono in linea con la nostra matrice culturale e possono renderci leader di un nuovo modello di sviluppo capace di trovare una relazione nuova tra la creatività del singolo e l’integrazione della comunità, tra le necessità della crescita economica e le esigenze dello sviluppo sociale, tra innovazione tecnica e nuove esperienze istituenti.

Si tratta di concretizzare la ricerca di una “terza via” tra stato e mercato, immaginando uno sviluppo sostenibile basato sulla valorizzazione del territorio e delle comunità di persone che lo abitano. Una massimizzazione della valorizzazione locale all’interno di una prospettiva globale di sapore olivettiano (Matera può vantare una certa familiarità con la vita e l’opera di Adriano Olivetti).

Si tratta di cambiare radicalmente rispetto alla stagione storica che è alle nostre spalle.
Il futuro è ancora possibile. La speranza non è ancora morta. Il desiderio non è ancora appassito.
Il treno della storia sta passando davanti ai nostri occhi. Matera Civica e la città di Matera devono provare a non perderlo!
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