28 Luglio 2021
Sono bastati appena nove mesi di gestazione per partorire e regalarci un epilogo poco edificante per la comunità materana.
In questa torrida estate si stanno disciogliendo le granitiche certezze che il sindaco pentastellato enunciava, appena lo scorso autunno, all’indomani del suo insediamento in via Aldo Moro.
La presunta omogeneità della sua alleanza politica si è ben presto mostrata diversa e molto più pragmatica della condivisione dei programmi pre-elettorali.
I primi campanelli che hanno risuonato dopo qualche mese, a causa delle totali nomine ‘fiduciarie’, non sono stati ascoltati e ora che, invece, suonano campane più rumorose, sarà difficile far finta di nulla.
La matassa tra le mani del sindaco è talmente ingarbugliata che venirne a capo vorrà dire tagliare e riannodare, con inevitabili defenestrazioni, rappresentanti della sua maggioranza iniziale per dare spazio a nuove figure che puntellino la sua instabile posizione.
Il mercato dei posizionamenti è iniziato e le fervide consultazioni che sono già in atto indeboliranno inevitabilmente la forza di questa amministrazione con conseguente danno alla nostra città.
Un eventuale quanto atteso rimpasto dell’esecutivo non significherà essere ancora più forti ma, al contrario, segnerà inequivocabilmente una lesione profonda nella tenuta politica del governo a trazione 5S.
Tante le bocche da sfamare e tante le aspettative personali che esulano dagli interessi della comunità.
Nulla di nuovo, sia chiaro, di non già visto.
Ma per chi si è auto-incensato diverso dagli altri, per chi ha dichiarato di dare un taglio con i metodi del passato, per chi si è eretto ad essere il migliore e custode della verità, tutto questo dimostra che nulla è cambiato, anzi.
Ecco servito, qualora non ve ne foste accorti, il gattopardo ‘materano’, combinazione perfetta di immobilismo amministrativo e trasformismo politico. E’ la politica dei posizionamenti. Se questo è il ‘nuovo’, diciamo che è camuffato e neanche tanto bene.
Sindaco Bennardi, sarà un agosto rovente più per i carboni che ardevano nascosti nella sua maggioranza, che per le temperature che da tempo non ci danno tregua.
Siamo alle prime schermaglie, la politica non andrà in vacanza e ci aspetta un Ferragosto con pericolosi colpi di sole.
Povera la nostra Matera.