Che fine hanno fatto i fondi ordinari previsti per la biblioteca Stigliani di Matera

2 Ottobre 2023

Tre mesi alla fine del 2023. Difficile dimenticare la lettera d’impegno della Regione Basilicata dello scorso 28 luglio in merito al finanziamento delle spese correnti della Biblioteca Provinciale Tommaso Stigliani. Nella sostanza, si trattava di confermare “quanto già dichiarato dal presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, nella relazione conclusiva al Consiglio, in sede di approvazione del bilancio di assestamento relativo alle annualità 2023-2025. In detta occasione, infatti, il Presidente ha assunto un impegno formale concernente l’iscrizione nella prossima Variazione di bilancio della somma di 1,3 milioni di euro”. Si precisava, inoltre, che “la prossima Variazione di bilancio sarà sottoposta all’approvazione della Giunta e del Consiglio tra la fine del mese di settembre e gli inizi di ottobre 2023”.

Negli altri anni, stiamo comunque parlando di fondi ordinari, la spesa corrente era di 1 milione e 400 mila euro. Al conteggio mancano centomila euro, che non sono pochi e, tuttavia, se accade che i giorni di questo particolare settembre hanno ancora il calore dell’estate nelle loro corde, sul fare della sera già si avverte il soffio imminente dell’autunno. Insomma, ottobre è un mese in cui è naturale riprendere pienamente il cammino in quella temperie che matura ogni cosa, dalle vigne ai colori della natura, fino agli impegni presi ufficialmente, con se stessi e con il proprio prossimo.

Meglio ribadirlo, si tratta di fondi ordinari del 2022 e presto – mentre all’orizzonte avanza il 2024 – bisognerà fare fronte a quelli del 2023. Il tutto con una realtà che è mutilata da tempo, essendo ridotto l’orario di consultazione del suo straordinario patrimonio solamente alla mattina, dal lunedì al venerdì, e nel pomeriggio martedì e giovedì fino alle 18. Considerato che le lezioni, nelle scuole di qualunque ordine e grado, si svolgono normalmente dalle 8 alle 14, si comprende bene che a farne le spese è il sacrosanto diritto allo studio. Un diritto sostanzialmente indebolito.

Suona alla stregua di un paradosso, inoltre, la mancanza alla “Tommaso Stigliani” di almeno un bibliotecario. Era la fine del 2017 quando è andato in pensione l’ultimo avente i requisiti per svolgere questo fondamentale ruolo. Nel frattempo ha resistito la supplenza di un assistente bibliotecario, a sua volta in pensione dallo scorso 31 dicembre. Oggi, è tutto affidato alla buona volontà di impiegati che fanno del loro meglio per venire incontro a quanti, che non sono comunque pochi, si affidano alla Biblioteca per i loro studi, ricerche e letture.

Tornando a ottobre, la domanda non ha bisogno neppure di essere formulata, perché sono i fatti a suggerire l’unica risposta che è necessario conoscere a conferma degli impegni presi. Sarà ovviamente il caso di continuare a porsi domande anche per la ragione che, solitamente, non si va molto lontano con risposte che risolvono solo momentaneamente i problemi. Non serve a nulla allontanare il futuro, che tanto arriva lo stesso.

Pasquale Doria
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