23 Marzo 2023
A volte tornano. A chi potrebbe dare concretamente fastidio il Consozio per lo sviluppo industriale di Matera? È davvero così strategica la scelta di depotenziare ulteriormente un teritorio attratto dall’innegabile dinamismo deIla Dorsale Adriatica?
Il Consorzio, senza ripercorre la sua intensa e significativa storia, fino a prova contraria mantiene funzioni non certo di poco conto. Ovvero, promuovere lo sviluppo economico delle imprese, in particolare di quelle operanti in specifici settori industriali o geografici. In generale, è chiamato a svolgere un ruolo importante nel sostenere la crescita economica e l’innovazione, fornendo servizi di supporto alle attività produttive, promuovendo la formazione e la ricerca e, ove richiesto, organizzando eventi e fiere commerciali e collaborando con le autorità locali e regionali per creare un ambiente favorevole alle attività imprenditoriali.
Detta così sembra finanche facile individuare un ruolo troppo spesso sottovalutato.
Ma è innegabile quanto il loro rafforzamento, altro che smantellamento, potrebbe tornare utile per le piccole e medie imprese, specialmente quelle che hanno bisogno di strumenti e mezzi per svilupparsi e crescere in modo autonomo.
A volte, sembra di assistere a tristi repliche, tipo film già visti. Si pensi al misero destino inflitto alla Camera di commercio di Matera. Declassata a meno di uno sportello dove non c’è nessuno che può dare ascolto a cittadini frastornati e profondamente delusi. Non trovano di certo supporto tecnico e finanziario alle imprese, magari aiutandole a sviluppare nuove tecnologie e prodotti, così da migliorare la loro competitività sui mercati nazionali e internazionali e accedere a finanziamenti pubblici e privati.
Senza tirare in ballo ulteriori esempi di costante indebolimento imposti a imprescindibili presidi territoriali - si pensi al nervo scoperto dell’ospedale di Matera - è uttavia importante sottolineare che i Consorzi di sviluppo industriale devono operare in modo trasparente, democratico e responsabile, garantendo che le attività svolte siano conformi alle leggi e ai regolamenti in vigore e che siano coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Inoltre, i consorzi dovrebbero essere in grado di adattarsi ai cambiamenti dei mercati e alle esigenze delle imprese, per rimanere rilevanti e utili nel tempo.
A Matera, da sempre, sono questi gli impegni che si intendono perseguire in un clima sicuramente difficile, ma non certo gravato da debiti. L’autonomia nella diversità dei territori è sempre stato sinonimo di quel lievito di cui nessuna comunità può fare a meno.
Lo spopolamento della Regione, per non evitare questioni cruciali, potrebbe trarre più benefici da processi di redistribuzione, molto meno da torsioni accentratrici da basso impero. Speriamo che la politica locale non rimanga muto spettatore e che, invece, unisca le forze e faccia sentire la propria voce.
Pasquale Doria
Matera Civica