24 Maggio 2023
È imbarazzante scriverlo, ma è la verità.
Non c’è un centesimo finanche per acquistare la carta igienica. Ci risiamo, risorse zero per la Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani. Sono quelle che avrebbe dovuto trasferire la Regione Basilicata alla Provincia, tramite l’approvazione della legge di bilancio.
Difficile proseguire le attività, ma anche attuare una serie d’interventi di manutenzione per fronteggiare le criticità strutturali che affliggono il Palazzo dell’Annunziata. A causa delle infiltrazioni di acqua si stanno sgretolando i muri dell’edificio che ospita la Biblioteca, ma molte altre ancora sono le ragioni per preoccuparsi. Un futuro incerto preannunciato anche dai sindacati che, in una nota di Cgil Cisl e Uil, hanno evidenziato la mancanza del riscaldamento nella Sala di Consultazione, oltre alla conclamata carenza di organico, 16 unità che diventeranno 14 per via di altri due pensionamenti entro il prossimo dicembre.
Non è tutto. I finanziamenti costituiscono una priorità non solo per le opere strutturali e la climatizzazione invernale ed estiva, ma anche per l’impianto di aerazione dei depositi librari, la messa a punto di un piano di evacuazione, l’illuminazione delle sale e le sezioni in cui sono da tempo fulminate le lampadine. Con il nobile intento agevolare gli studenti, qualche spesa è stata sostenuta da solerti dipendenti che rispettano il loro lavoro, tuttavia, non possono certo acquistare ilibri, oppure mettere mano alle tasche per il rinnovo degli abbonamenti a periodici e a riviste.
Arranca anche l’adeguamento tecnologico, mancano i fondi per l’acquisto di nuovo materiale informatico e quello a disposizione è da tempo obsoleto. Potrebbe apparire paradossale, eppure non ci sono i soldi neanche per l’acquisto di beni necessari, utili per i dipendenti quanto per gli utenti. Lo abbiamo anticipato, è incresciosa come segnalazione, eppure non ci sono risorse per il sapone nei bagni, nonché per la carta igienica. Ovviamente, di tanto in tanto, andrebbero sanificati gli ambienti in cui svolazzano i colombi per mancanza di adeguate misure d’interdizione che, dopo il ritrovamento di escrementi, andrebbero eseguite iniziative anche a livello di derattizzazione.
Inutile, quindi, tornare sulla descrizione del prezioso patrimonio in possesso di questo importante caposaldo lucano della cultura, realtà di respiro nazionale. Bisogna aggiungere poco altro, magari la speranza di auspicabili svolte, nell’assunzione di responsabilità e di decisioni positive che, nonostante tutto, è ancora viva. Al contempo, però, è il caso d’iniziare a far circolare il passaparola: se sarà necessario, dovremo tornare in piazza a far sentire la voce di un intero territorio, convinto più che mai nella difesa della sua unica grande e amata Biblioteca, un irrinunciabile bene da tutelare e condividere.
Pasquale Doria
Matera Civica