8 Gennaio 2022
Neanche il tempo di assestarsi con il nuovo assetto, a "geometria variabile", che il governo Bennardi deve fare i conti con un altro pezzo che si sfila dalla sempre più debole e incerta maggioranza. Il blocco granitico tanto pubblicizzato della super-coalizione, vincitrice delle scorse elezioni, sta inesorabilmente mostrando il fianco e i suoi limiti di tenuta.
Sgombriamo subito il campo da eventuali retro pensieri che potrebbero inquadrare queste dimissioni, dal gruppo consigliare 5S, come contrappeso dopo le ultime manovre in seno all’esecutivo cittadino.
Evitate anche il solito refrain di rispondere che le elezioni sono finite. Anche per voi lo sono e già da un pezzo.
Quello che invece vorremmo intercettare è il grave malessere che ha portato la consigliera Milia Parisi ad abbandonare, ciò che fino ad oggi, era qualcosa in cui ci aveva messo faccia e cuore.
Dichiarazioni, quelle rilasciate dalla consigliera, che non lasciano dubbi interpretativi ma che non sorprendono affatto e che ci convincono - sempre più - che l’azione di denuncia di Matera Civica, continua e precisa sulle inadempienze e incapacità di questa amministrazione, è la giusta strada per sottolineare la palese inefficacia.
Crediamo ormai che gli slogan non funzionino più e la gente abbia capito perfettamente quello che sta accadendo. Posizionamenti, supponenza e mancanza di dialogo sono le logiche dominanti che caratterizzano questa maggioranza. Il vecchio modo di fare politica continua, come un cappio, a soffocare le aspettative e le necessità della nostra comunità.
Bene quindi ha fatto a denunciare tutto questo la consigliera Milia Parisi, a cui va il nostro plauso.
Matera non ha bisogno di marionette e burattinai, da manovrare a piacimento nel teatro della politica, tantomeno di esterni Mangiafuoco.
Matera va messa sempre prima di ogni cosa, prima di ogni interesse personale. Inutile dire che tutto questo, in 15 mesi di guida Bennardi, non si è mai visto. Lo spettacolo a cui stiamo assistendo non ci gratifica come cittadini e ci indigna come esponenti di un movimento politico. Sarebbe il caso, ma crediamo sia solo questione di tempo, di chiedere scusa, chiudere il sipario e lasciare la guida della città.
Fareste buona cosa.